Roma, 18 settembre 2025 – La Direzione Nazionale della Conf.A.S.I. prende atto degli scioperi proclamati per i giorni 19 e 22 settembre 2025 a sostegno della causa palestinese e ritiene doveroso chiarire la propria posizione.
Pur riconoscendo la drammaticità della situazione in Medio Oriente e la necessità di manifestare solidarietà al popolo palestinese, la Conf.A.S.I. non aderisce a tali scioperi, in quanto convinta che il diritto di sciopero debba essere esercitato nel pieno rispetto del dettato costituzionale come previsto dall’articolo 40 della Costituzione italiana.
Uno sciopero generale, che limita la regolare fruizione dei servizi essenziali, rischia infatti di colpire in maniera indiscriminata lavoratori e famiglie, mettendo in difficoltà l’intero Paese senza ottenere risultati concreti sul piano internazionale.
Gli scioperi hanno il compito prioritario di tutelare i lavoratori ed i loro diritti: sarebbe molto più opportuno, ad esempio, mobilitarsi all’unisono con tutte le altre organizzazioni sindacali per ottenere finalmente una legge sulla giusta retribuzione con soglie minime da imporre nei Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro.
Questo non significa che le organizzazioni sindacali debbano restare silenti di fronte a tragedie come quella palestinese. Esistono strumenti e modalità che riteniamo più idonee:
• l’apertura di tavoli istituzionali; • una comunicazione mirata e responsabile; • l’organizzazione di manifestazioni nazionali, possibilmente nei weekend, che non penalizzino i lavoratori e le famiglie, per chiedere al Governo italiano di esprimere una condanna chiara contro azioni belliche che colpiscono civili innocenti, come già avvenuto in passato nel caso ucraino.
Inoltre, l’impegno collettivo deve puntare a informare e sensibilizzare le nuove generazioni: per questo la Conf.A.S.I., attraverso l’azione della Orizzonti Futuri ONLUS, promuove e sostiene in tutta Italia iniziative culturali che diffondano conoscenza, consapevolezza e pace, affinché simili barbarie non si ripetano mai più.
La Conf.A.S.I. ribadisce dunque la propria vicinanza al popolo palestinese e la condanna di ogni guerra, ma sottolinea la differenza sostanziale tra una manifestazione di solidarietà e uno sciopero con connotati politici.
Noi crediamo che anche il diritto al lavoro debba essere difeso, senza strumentalizzazioni che rischiano di dividere invece che unire.
Antonio La Ghezza Presidente Nazionale CONF.A.S.I. |