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Martedì 29 Giugno 2021
Pensioni troppo tassate: lo dice anche la Corte dei Conti
In attesa della nuova riforma, la Corte dei Conti chiede di ripensare il sistema tributario nell'intero complesso.

Il peso delle tasse su lavoratori e pensionati

Le tasse sui redditi dei pensionati. Ad affermarlo è la Corte dei Conti nel documento che formalizza il "Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2021". In attesa della riforma infatti le tassazioni riguardano soprattutto «redditi da lavoro dipendente e pensione - con sbilanciamento- sui redditi medi e con andamenti irregolari e distorsivi delle aliquote marginali effettive». Le osservazioni della Corte dei conti muovono a Corte dei Conti, sarà necessario ripensare il sistema tributario nell'intero complesso. In particolare servirà «ipotizzare varie forme di ricomposizione del contributo dei prelievi diretti e indiretti alla copertura del bilancio, tra le quali adeguata attenzione potrebbe essere riservata a un parziale spostamento del prelievo dall'Irpef all'Iva».

Pensioni, quota 41 e doppia quota

Si avvicina intanto la scadenza del 31 dicembre 2021 che vedrà il termine di quota 100 per le pensioni. E incalza il pressing dei sindacati per arrivare ad una soluzione valida per i lavoratori prossimi alla pensione. Si punta a poter andare in pensione anticipata senza subire eccessive penalizzazioni sull'assegno. L'ipotesi di Quota 41 è quella presentata dai sindacati per mandare in pensione indistintamente uomini e donne a 41 anni di contribuiti versati raggiunti. Non servirà, in questo caso, raggiungere una specifica soglia di età, l'importante è avere gli anni di contributi fissati dai sindacati. L'altra proposta è stata formulata dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ossia la doppia quota, di difficile attuazione poiché questa opzione prevederebbe un anticipo pensionistico solo per la parte contributiva: 62/63 anni e 20 anni di contributi versati. Il resto (la quota retributiva) la si otterrebbe raggiunti i 67 anni di età.

La soluzione del governo Draghi

Certo è che bisogna fare in fretta perché non è rimasto molto tempo. Il Governo Draghi ha promesso ai Sindacati che troverà una soluzione al post Quota 100 già entro il mese di giugno ma la situazione al momento è ancora parecchio incerta e si rischia di arrivare a settembre. Ma la tutela dei lavoratori prossimi alla pensione uno sforzo per trovare unità o, per lo meno, punti di unione.

Fonte: www.StudioCataldi.it
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