Domenica 2 giugno festeggiamo la nascita della nostra Repubblica.
Il 2 e il 3 giugno del 1946, gli italiani furono chiamati alle urne per il Referendum istituzionale con il quale scegliemmo di dare al nostro Stato la forma di una Repubblica.
Un momento cruciale della nostra storia nazionale, che oggi più che mai teniamo a ricordare, poiché quel Referendum fu indetto al termine della Seconda Guerra Mondiale, qualche anno dopo la caduta del Fascismo, un regime dittatoriale che era stato lasciato agire indisturbato dalla Monarchia dei Savoia per oltre vent’anni.
Quel Referendum fu, inoltre, la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia.
Fu, dunque, una data densa di significato, poiché quel giorno gli Italiani scelsero non solo una forma di governo, ma la Democrazia, il Lavoro, la Sovranità del Popolo, il riconoscimento dei Diritti di tutti e tutte, l’Uguaglianza fra le persone, la Libertà degli individui, la Pace. Tutto questo è sancito dalla nostra Costituzione.
Perché è importante ripercorrere, se pur brevemente, questi passaggi storici? Perché celebrare questa giornata si svuoterebbe di senso se oggi non avessimo chiaro nella mente su cosa si fonda il nostro Paese.
A tutti e tutte vogliamo pertanto ricordare che quella sovranità che abbiamo voluto come cittadini e cittadine italiani, va esercitata nel diritto-dovere di scegliere, tra qualche giorno, i nostri rappresentanti nel Parlamento Europeo, per garantire che l’Italia possa preservare i principi su cui si fonda anche in Europa e nel Mondo.
Non possiamo permetterci alcuna distrazione, e non è questo il momento di lasciarci surclassare dall’indifferenza. Il G7 è alle porte; due conflitti – quello palestino-israeliano e quello ucraino-russo – stanno mettendo a dura prova la tenuta della Pace internazionale con fatica costruita dopo i due disastrosi conflitti mondiali. Scegliere chi dovrà dirigere queste partite cruciali è fondamentale.
La Repubblica siamo noi e noi siamo la Repubblica. Tutti.
Perciò, Viva l’Italia! Viva la Repubblica! E auguri a tutti noi!
IL PRESIDENTE Antonio La Ghezza
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